Siamo in periodo in cui è variato il sistema di comunicazione. Prima, la comunicazione prevalente era "di persona", cioè si incontravano le persone e si scambiavano le idee. E questo valeva anche per i tecnici. Quindi se una persona aveva un dubbio si rivolgeva di persona al tecnico, per capirne di più e per poi prendere delle decisioni. Venendo a mancare il contatto umano, anche questi chiarimenti avvengono più di rado.
In aggiunta, ho notato che negli ultimi 6 mesi le persone sono anche frastornate da una comunicazione istituzionale che spesso si contraddice. Uno dei temi più controversi è l'ecobonus del 110%. Mediamente una volta a settimana negli ultimi 6 mesi l'Agenzia delle Entrate emana una circolare di risposta ai quesiti dei tecnici. E a volte queste risposte creano a loro volta più domande di quelle che risolvono.
Quindi ogni proprietario di abitazione da un lato ha difficoltà di farsi consigliare dai tecnici, dall'altro ha informazioni di difficile interpretazione e quindi ha difficoltà a comprendere i rischi e le opportunità di questa iniziativa. Tutto ciò inevitabilmente crea tensioni sia interne alla persona e sia all'esterno, ad esempio verso altri condomini o verso altri comproprietari. Cioè detto in altri termini il 110% crea stress.
Partendo da questo presupposto, cercherò di allievare questa situazione facendo una fotografia e provando a fare una analisi dei rischi e delle opportunità. Cominciamo con il dire che con il 110% esistono 2 opportunità: il miglioramento delle condizione energetiche della casa, che è chiamato "ecobonus" e il migioramento della struttura portante della casa, sia essa in cemento armato o in muratura portante, che è chiamato "sismabonus". Sono due opportunità molto diverse tra loro. Detto in parole semplici: la prima riguarda il riscaldamento e la seconda la resistenza ai terremoti. E quindi l'opportunità è di migliorare questi due aspetti con una spesa molto contenuta. Però qui parleremo solo dell'Ecobonus.

Quindi faccio 1 domanda per diminuire lo stress:"ho necessità di spendere meno per il riscaldamento o il raffrescamento della mia casa?".
- Se la risposta è "si" allora andiamo avanti.
- Se è "no" il mio consiglio è di non perdere tempo e di metterci una pietra sopra.
Se invece si è più interessati anzicchè a risparmiare, a migliorare la qualità del riscaldamento, il mio consiglio è che si può procedere direttamente, già ora, alla sostituzione dei climatizzatori o della caldaia passando per le detrazione del 65% o del 50%; non è necessario passare per la pratica del 110%, che ha numerose insidie.
Mi rivolgo quindi ora solamente a chi vuole procedere, perchè spende molto di gas o elettricità per il riscaldamento, faccio un riassunto semplificato:
- A maggio 2020 è stato introdotto l'ecobonus del 110% che riguarda i condomini e i proprietari di villette.
- Obbligatoriamente o si fa il cappotto (interno o esterno) oppure si installano le pompe di calore.
- In aggiunta si possono mettere impianti fotovoltaici o sostituire gli infissi.
- C'è un vincolo, però, che questi interventi riescano a migliorare la classe energetica.

Dov'è l'opportunità? Ci sono 3 ipotesi.
- Si può pagare l'intera cifra e poi richiedere la detrazione fiscale in 10 anni. In termini semplici: se ogni anno paghiamo molto di tasse, si può scalare dalla tasse la cifra suddivisa in 10 anni.
- Altra ipotesi. Si può andare in banca e chiedere la cessione del credito. In termini semplici: si fa un contratto con la banca, la detrazione la fa la banca e l'impresa viene pagata dalla banca.
- Non cito la terza ipotesi, che è lo sconto in fattura, perchè per il 110% non lo farà nessuno. E' inutile perdere tempo.
Fin qui belle notizie, passiamo alle brutte, però senza drammatizzare; parliamo dei rischi.
- Cominciamo con il dire che solo alcune tipologie di lavori vanno al 110%, il resto va al 50%. Cioè non è che ci possiamo rifare la casa con il 110%. Se qualcuno ve lo ha detto, vi sta truffando. Si possono fare solo quegli interventi che ho citato prima, cioè il cappotto, le pompe di calore, il fotovoltaico, il solare termico e gli infissi.
- Inoltre ci sono dei massimali per ogni tipologia. Quindi fare di più, ci espone al rischio di dover spendere in più di tasca propria.
- C'è inoltre il rischio di dover pagare per delle spese che non avevamo preventivato. Ad esempio è escluso il compenso dell'amministratore oppure il costo degli interessi per l'anticipo all'impresa. Cioè riassumendo bisogna avere in chiaro che ci possono essere delle spese extra. Non è gratis.
- Infine ultimo rischio è l'errore di chi ci assite, sia esso il tecnico, il commercialista, l'amministratore o la banca. Perchè se c'è la revoca da parte delle Agenzia delle Entrate, poi il danno è ingente.
Il consiglio che mi sento di dare è di diffidare da chi dice che è tutto gratis. L'ecobonus è una buona iniziativa, ma bisogna muoversi con cautela e bisogna rivolgersi a persone competenti, in questa maniera si annulla lo stress.
È importante non farsi coinvolgere nei lavori solo perché attratti dal miraggio del tutto gratis. Se questa opportunità non viene ben valutata e analizzata e non vengono sviscerati tutti i rischi da parte di chi la propone, potrebbero esserci amare sorprese. |