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Cenni generali di prevenzione incendi
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triangolo_del_fuocoLa prevenzione incendi è l'insieme di attività finalizzate alla prevenzione del rischio di sviluppo di incendi. Come stabilito dal D.Lgs. 81/08, per tutti i luoghi di lavoro, è obbligatorio che il datore di lavoro redigga una valutazione dei rischi, comprensiva di valutazione e prevenzione di un eventuale incendio.

Le cause più comuni di un incendio sono:

  • utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili
  • negligenza nell'uso di fiamme libere
  • fumare in aree dove è proibito
  • ostruire la ventilazione di apparecchi elettrici, di ufficio (...)
  • impianti elettrici difettosi o sovraccarichi etc.

Le sorgenti di innesco si suddividono in quattro categorie:

  1. Accensione diretta: una scintilla, ad esempio, entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno.
  2. Accensione indiretta: avviene per convezione, conduzione e irraggiamento termico.
  3. Attrito: avviene per sfregamento di due materiali.
  4. Autocombustione o riscaldamento spontaneo (reazioni chimiche, lenti processi di ossidazione).

A seconda dello stato fisico dei materiali combustibili possiamo distinguere sei classi di incendio:

  • classe A: incendi di materiali solidi
  • classe B: incendi di liquidi infiammabili
  • classe C: incendi di gas infiammabili
  • classe D: incendi di metalli combustibili
  • classe E: incendi da impianti elettrici
  • classe F: incendi da oli e grassi in apparecchi per la cottura.

Questa distinzione consente di scegliere l'estinguente adeguato ed una precisa azione operativa antincendio.

effetti incendio

 

Le principali sostanze estinguenti sono:

  • ACQUA: abbassa la temperatura del combustibile, sostituzione dell'ossigeno con vapore acqueo (soffocamento), diluizione delle sostanze infiammabili solubili in acqua.
  • POLVERI: particelle a base di potassio, fosfati, bicarbonato di sodio e sali organici; (separazione di combustibile e comburente e raffreddano il combustibile incendiato).
  • SCHIUMA: raffreddamento e divisione di combustibile da comburente.
  • GAS INERTI: anidride carbonica e azoto, riducono la percentuale di comburente impedendo la combustione.

Ci sono fondamentalmente tre metodi per spegnere un incendio:

  1. ESAURIMENTO DEL COMBUSTIBILE;
  2. SOFFOCAMENTO;
  3. RAFFREDDAMENTO.

Con la prevenzione incendi si vuole ridurre al minimo il rischio che l'incendio avvenga.

incendioPer calcolare il Rischio si moltiplica la Frequenza per la Magnitudo, la frequenza indica la probabilità che l'evento si verifichi in un determinato intervallo di tempo, la magnitudo indica l'entità dei possibili danni. Se si vuole ridurre la frequenza si attua un'azione di prevenzione; se si lavora sulla magnitudo si fa protezione. Il datore di lavoro deve analizzare le cause più comuni di incendio, dare informazione e formazione antincendio e prestabilire manutenzioni (ordinarie e straordinarie). Bisogna porre particolare attenzione: ai rifiuti e scarti combustibili, ai depositi di materiali infiammabili, all'utilizzo di fonti di calore, agli impianti elettrici e cercare di tenere controllate le aree non frequentate. Il datore di lavoro dovrà per cui predisporre regolari verifiche per garantire l'efficienza dei dispositivi antincendio e per eliminare eventuali cause o danni ad impianti che potrebbero pregiudicare l'incendio.

Altri possibili accorgimenti sono una corretta realizzazione e manutenzione di:

  • Impianti elettrici: realizzare impianti idonei, che evitino cortocircuiti, contatti lenti, surriscaldamenti dei cavi etc.
  • Impianti parafulmine.
  • Ventilazione dei locali.
  • Collegamento elettrico a terra: evitano l'accumulo di cariche elettrostatiche.
  • Utilizzare materiali e strutture incombustibili.
  • Utilizzare strumenti anti-scintilla.

Il secondo step di implementazione è la protezione, che può essere PASSIVA o ATTIVA.
Quella passiva non richiede l' intervento di un uomo o di un impianto ma consiste in:

  • Barriere antincendio: come ad esempio, muri tagliafuoco, isolamento dell'edificio, distanze di sicurezza esterne ed interne etc.
  • Materiali classificati per la reazione al fuoco.
  • Sistemi di ventilazione.
  • Vie d' uscita consone.

Quella attiva richiede l'intervento dell'uomo o di un impianto:

  • Rete idrica antincendi.
  • Estintori.
  • Impianti di rilevazione e spegnimento automatici.
  • Evacuatori di fumi e calore.
  • Dispositivi di segnalazione ed allarme.

La cosa fondamentale è avere sempre un PIANO DI EMERGENZA (comprensivo di piano di evacuazione).

I principali riferimenti normativi sono:

  • D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151,
  • D.Lgs. n. 81/2008, art. 46 (Obblighi per il datore di lavoro).
  • Direttiva 2006/42/CE, Allegato I, punto 1.5.6, <> (Obblighi per il costruttore).
  • Decreto del Ministero dell'Interno 10 marzo 1998, Allegato I (Modalità di analisi del rischio).
  • Decreto del Ministero dell'Interno 9 maggio 2007 (Approccio ingegneristico).

 

 

 

 

 

 

Per approfondimento:

Prevenzione Incendi

 

 

Per chi vuole ascoltare l'articolo sotto forma di podcast:

 

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Ultimo aggiornamento Giovedì 29 Ottobre 2020 15:55