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Nuove norme UNI antincendio su reti idranti e SEFC
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IdranteIl 06/11/2014 sono entrate in vigore le nuove norme tecniche di prevenzione incendio UNI 10779:2014, UNI/TS 11559:2014 e UNI 9494-3:2014, in merito alla progettazione delle reti di idranti e dei sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC). Tali norme tecniche sono direttamente collegate all’applicazione del DM 10/03/1998 e del DM 20/12/2012, per i controlli e la manutenzione dei sistemi antincendio di protezione attiva.

 

La loro esatta denominazione è:

UNI 10779:2014:"Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio".

UNI/TS 11559:2014:"Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti a secco - Progettazione, installazione ed esercizio".

UNI 9494-3:2014:"Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 3: Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore"

 

La nuova UNI 10779 sostituisce la vecchia edizione del 2007: UNI 10779:2007.

La UNI/TS 11559:2014 è da intendersi in stretta correlazione con la UNI 10779:2014, di cui costituisce un approfondimento.

 

Alla luce della UNI 10779:2014 le reti di idranti, progettate per fornire acqua attraverso apparecchi erogatori, si dividono in "ordinarie" ed "all'aperto".

  • Quelle "ordinarie" sono destinate alla protezione di attività ubicate all'interno di edifici, con erogatori posti all'interno e/o all'esterno, e devono essere permanentemente in pressione di acqua. Occorre prestare attenzione a non confondere il concetto di "protezione esterna" con la tipologia di rete "all'aperto". A differenza della versione del 2007 nella nuova UNI 10779:2014 ogni punto dell'attività deve avere una “distanza geometrica” di 20 m da idrante a muro o naspo, ma che contemporaneamente ogni punto sia raggiungibile con la regola del filo teso entro 25 m per gli idranti a muro e 30 m per i naspi, considerando quindi manichette di analoga lunghezza. Inoltre sono stati eliminati i cenni alla distanza del getto, di 5 m.
  • Le reti di idranti "all'aperto" sono destinate alla protezione di attività ubicate all'aperto (campeggi, depositi, etc.) e possono avere reti con tubazioni permanentemente in pressione d'acqua (raccomandato!) oppure reti con tubazioni a secco; inoltre, vengono individuati 3 livelli di pericolosità e si distinguono le prestazioni “di capacità ordinaria” da quelle “di grande capacità”; in particolare:
    • per le reti in pressione la norma prevede, secondo il prospetto B.2, l'impiego di idranti a muro e naspi nel caso di prestazioni di capacità ordinaria, ed i DN 70 (idranti a colonna soprasuolo e/o sottosuolo) nel caso di quelle di grande capacità. Inoltre, vengono specificate le distanze di posizionamento, in termini di percorsi reali, in 45 m per i DN 70 e di 30 m per gli idranti a muro e i naspi;
    • la rete a secco può essere piena d'aria oppure in leggera sovrappressione di aria o gas inerte al solo fine di verificarne l'integrità. Per approfondimento si rimanda alla UNI/TS 11559:2014, dove tra l'atro si approfondiscono i requisiti compatibilità dei materiali, di sicurezza dell'utilizzatore e di resistenza alla corrosione.

Sinteticamente si riportano altre principali novità della UNI 10779:2014:

  • è stato aggiornato il criterio di dimensionamento dei sostegni, considerando un carico pari a 5 volte il peso della relativa tubazione, piena d’acqua, con l’aggiunta di un carico accidentale di 120 kg;
  • modificata la limitazione della pressione massima di esercizio, pari a pari a 0,7 MPa per gli idranti a muro e 1,0 MPa per i naspi;
  • modificato il valore minimo della pressione di collaudo idrostatico dell’impianto a 1,5 MPa;
  • aggiunto obbligo di inserire nella relazione di progetto l'affermazione di conformità dell’impianto ai requisiti normativi oppure che siano evidenziati e motivati gli eventuali scostamenti;
  • eliminato l’obbligo di realizzare l’alimentazione idrica almeno di tipo singolo superiore, ai sensi della norma UNI EN 12845, per le reti di idranti nelle aree con livello di pericolosità 3. Resta, pertanto, a carico del progettista l’analisi e la scelta responsabile del tipo di alimentazione idrica da realizzare; in linea generale si conferma la tendenza normativa di un approccio prestazionale in sostituzione di quello prescrittivo.

 

La UNI 9494-3:2014 si applica ai sistemi realizzati secondo le UNI 9494-1 e UNI 9494-2 e fornisce indicazioni, sufficienti per operare secondo la regola dell’arte, affinchè i sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC) siano completamente funzionanti, affidabili e mantenuti in stato di efficienza, attraverso procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico. In particolare, i sistemi SEFC risultano fondamentali nell'antincendio poichè:

  • permettono che si mantenga uno strato libero al di sopra del pavimento, mediante la rimozione del fumo;
  • servono per l’evacuazione dei gas caldi rilasciati da un incendio durante le fasi di sviluppo;
  • agevolano l’evacuazione delle persone da edifici e da altri fabbricati;
  • riducono i danni da fumo provocati dall’incendio;
  • riducono le temperature delle strutture portanti e del tetto;
  • ritardano il diffondersi laterale del fuoco.
Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Dicembre 2014 13:45