Skyfarming: l'agricoltura verticale del futuro |
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Ma non è questa l'unica differenza: rispetto ad altre pratiche è molto più ecosostenibile perché permette di ridurre o eliminare sprechi idrici, energetici e l'uso di pesticidi e fitofarmaci. Anche in questo caso non si tratta di un'idea nuova. Le prime applicazioni risalgono addirittura ad inizio '900, tuttavia è in tempi più moderni che si è sviluppata l'idea di coltivare in edifici con molti piani. In effetti, l'idea di avere edifici molto alti, o addirittura grattacieli, in cui ogni piano corrisponde a una serra, permette di avere una superficie finale di decine di ettari. Parliamo di superfici che possono sfamare dalle 20.000 alle 50.000 persone. E tutto questo con un solo edificio. Ovviamente, ciò consente di risparmiare suolo prezioso e di recuperare vecchie aree in disuso, anche industriali. Infatti niente vieta di fare agricoltura verticale in città, anzi l'intento è proprio l'opposto: ottenere prodotti di qualità a chilometro zero prodotti direttamente in città o in periferia. Si tratta di edifici concepiti per essere autosufficienti: uso estensivo di pannelli fotovoltaici, geotermico per la produzione di calore per climatizzare gli ambienti, riciclo dei rifiuti organici in modo da produrre elettricità mediante le biomasse e molto altro ancora. Ad ogni modo non si tratta di fantascienza. Questi edifici si stanno diffondendo in tutto il mondo, Italia compresa. Ad ogni modo, è lecito supporre che lo skyfarming si diffonderà sempre più proprio perché rappresenta una soluzione più sostenibile rispetto all'agricoltura intensiva.
Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.
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Ultimo aggiornamento Martedì 11 Luglio 2023 10:07 |