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Skyfarming: l'agricoltura verticale del futuro
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Skyfarming-2Premetto che sono un sostenitore dell'agricoltura tradizionale, però oggi parliamo di skyfarming. Detta anche "agricoltura verticale" è un particolare tipo di agricoltura al coperto che si sviluppa in verticale invece che in orizzontale come nelle pratiche agricole tradizionali.

Ma non è questa l'unica differenza: rispetto ad altre pratiche è molto più ecosostenibile perché permette di ridurre o eliminare sprechi idrici, energetici e l'uso di pesticidi e fitofarmaci. Anche in questo caso non si tratta di un'idea nuova. Le prime applicazioni risalgono addirittura ad inizio '900, tuttavia è in tempi più moderni che si è sviluppata l'idea di coltivare in edifici con molti piani.

In effetti, l'idea di avere edifici molto alti, o addirittura grattacieli, in cui ogni piano corrisponde a una serra, permette di avere una superficie finale di decine di ettari. Parliamo di superfici che possono sfamare dalle 20.000 alle 50.000 persone. E tutto questo con un solo edificio. Ovviamente, ciò consente di risparmiare suolo prezioso e di recuperare vecchie aree in disuso, anche industriali. Infatti niente vieta di fare agricoltura verticale in città, anzi l'intento è proprio l'opposto: ottenere prodotti di qualità a chilometro zero prodotti direttamente in città o in periferia.

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Si tratta di edifici concepiti per essere autosufficienti: uso estensivo di pannelli fotovoltaici, geotermico per la produzione di calore per climatizzare gli ambienti, riciclo dei rifiuti organici in modo da produrre elettricità mediante le biomasse e molto altro ancora.
Attraverso l'utilizzo di tecniche come l'idroponica o l'acqua ponica è anche possibile abbattere i consumi idrici di oltre il 90% e azzerare gli utilizzi di pesticidi e fitofarmaci grazie all'ambiente controllato.
Le acque reflue vengono depurate mediante un impianto situato nell'edificio stesso e riutilizzate per sostenere le coltivazioni.
Addirittura, si possono installare degli impianti che recuperano l'acqua emessa dalle coltivazioni mediante evapotraspirazione e quella in surplus può essere venduta come acqua distillata.

Ad ogni modo non si tratta di fantascienza. Questi edifici si stanno diffondendo in tutto il mondo, Italia compresa.
I principali ostacoli alla loro diffusione erano riuscire a realizzare soluzioni progettuali che permettessero alle "fattorie verticali" di avere un'elevato grado di autosufficienza e allo stesso tempo di essere profittevoli.
Tanta tecnologia si traduce inevitabilmente in costi di realizzazione e gestione elevati, che si ripercuotono inevitabilmente sui prodotti rendendoli poco competitivi.
Tuttavia, con la diffusione delle rinnovabili, i progressi tecnologici e forme di incentivazione questi vengono gradualmente abbattuti.

Ad ogni modo, è lecito supporre che lo skyfarming si diffonderà sempre più proprio perché rappresenta una soluzione più sostenibile rispetto all'agricoltura intensiva.
La stessa soluzione permetterà anche la coltivazione di piante per usi alimentari nello spazio, o in colonie su altri pianeti.
Chi vivrà, vedrà.

 

 

 

 

 

 

Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.

Ultimo aggiornamento Martedì 11 Luglio 2023 10:07